Non voglio fare polemiche con gli amici del Nord. Ci mancherebbe, ma va detto che la pizza è solo e unicamente napoletana.
La più famosa, la pizza "margherita", fu inventata proprio a Napoli nell'estate del 1889, dal cuoco Raffaele Esposito della Pizzeria Brandi, il quale la preparò in onore della regina Margehrita di Savoia, moglie di Umberto I, che era in visita a Napoli.
Da quel momento iniziò a diffondersi in tutta Napoli, nel Sud, nel resto della penisola e nel mondo interno.
La pizza è un pasto completo. Costa poco, è nutriente, genuina. È un ricordo d'amore.
Tutti noi almeno una volta nella vita abbiamo detto:"Teso', andiamoci a mangiare 'na bella pizza".
Non ho mai sentito dire:"Andiamoci a mangiare 'na bella polenta".
La pizza gira per il mondo con i colori della bandiera italiana: rosso per il pomodoro, verde per il basilico e bianco per la Mozzarella.
Quando un napoletano va al Nord, come prima cosa non chiede notizie sul clima, sull'ospitalità, sui posti da visitare. No.
La prima cosa che chiede è:"Chi è ccà ca fa 'na bella pizza?".
Allora ognuno del posto dà indicazioni:"Eh, c'è una pizzeria qui che ha aperto da poco, c'ha il forno elettrico...".
" 'A Pizza c' 'o furno elettrico? È un'eresia!"
C'è anche un altro che fa le pizze con una mozzatella che arriva da Battipaglia... Sta a mezz'ora da qui e ci arrivi con l'auto: fa la pizza a tranci."
A tranci? E che è? Io la voglio tonda!".
Finalmente trovi un compaesano che dice:"Io sto qua da dieci anni".
"Ah, allora sai sicuramente qualche posto dove si mangia una buona pizza!".
"Certamente. È a qualche chilometro da qui. Ci puoi arrivare in treno."
"E a quale fermata devo scendere?"
"Quando vedi la scritta NAPOLI, si' arrivato."